Martedì 16 luglio 2013
COMUNICATO RISOLUZIONI
Sul transito di talune categorie di personale docente nei ruoli del personale non docente e del personale ATA.
(Seguito discussione congiunta e rinvio).
La seduta
comincia alle 13.10
Presidente della XI Commissione Cesare DAMIANO.
– Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la
ricerca, Marco Rossi-Doria.
Le Commissioni proseguono l'esame congiunto delle risoluzioni in titolo. (*)
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta delle
Commissioni riunite ha avuto luogo l'illustrazione e l'inizio della discussione
congiunta delle risoluzioni all'ordine del giorno, al termine della quale si è
convenuto di rimettere ai gruppi la possibile definizione di un testo unificato
dei diversi atti di indirizzo presentati.
Ritiene, pertanto, utile che, prima ancora di proseguire nella discussione, le Commissioni riunite possano acquisire l'orientamento del Governo sulle risoluzioni in titolo.
Ritiene, pertanto, utile che, prima ancora di proseguire nella discussione, le Commissioni riunite possano acquisire l'orientamento del Governo sulle risoluzioni in titolo.
Il sottosegretario Marco
ROSSI-DORIA fa notare che gli atti di indirizzo in discussione
riguardano il transito del personale docente permanentemente non idoneo
all'insegnamento per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, e degli
insegnanti tecnico-pratici delle classi di concorso C999 e C555 nei ruoli del
personale ATA, come disposto dall'articolo 14 del decreto-legge n. 95 del 2012.
Al riguardo, ricorda che già l'articolo 19, commi 12 e seguenti, del
decreto-legge n. 98 del 2011 consentiva ai soggetti in questione di transitare
a domanda nei ruoli ATA: soltanto circa 600 unità di personale, tuttavia, si
avvalsero di tale possibilità. Osserva, quindi, che la disposizione in esame
elimina la facoltà di scelta e immette obbligatoriamente nei ruoli ATA tutto il
personale docente permanente inidoneo e gli insegnanti tecnico pratici delle
suddette due classi di concorso; tale intervento consente di conseguire un
risparmio per le casse dello Stato, comportando una riduzione del fabbisogno di
supplenti annuali per il profilo di assistente amministrativo in misura pari al
numero dei soggetti che transitano nei predetti ruoli. Segnalato, quindi, che
il personale docente collocato fuori ruolo per inidoneità permanente alla
propria funzione, ma idoneo ad altri compiti, ammontava nell'anno scolastico
2010/2011 a 3.565 unità (i docenti temporaneamente inidonei ammontavano a circa
800 unità, mentre i titolari delle classi di concorso 0999 e C555 a circa 900),
ricorda che il comma 15 del citato articolo 14 stabilisce che i criteri e le
procedure per il passaggio vengano stabiliti con decreto del Ministro
dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro
della funzione pubblica e con il Ministro dell'economia e delle finanze. Fa
notare che, ad oggi, detto decreto non è stato ancora emanato.
Fatto rilevare che nella presente legislatura sono stati presentati al Senato due disegni di legge, con i quali si dispone la soppressione dei commi 14, 15 e 16 dell'articolo 14 del decreto legge n. 95 del 2012, ricorda che la medesima disposizione prevede che i docenti dichiarati temporaneamente inidonei alla propria funzione per motivi di salute, ma idonei ad altri compiti, pur non transitando nei ruoli ATA, sono utilizzati su posti di assistente amministrativo o tecnico, nella stessa scuola o comunque nella provincia di appartenenza; i suddetti atti, che differiscono solo riguardo al meccanismo di copertura finanziaria, sono stati esaminati in sede referente dalla 7o Commissione permanente del Senato, da ultimo, lo scorso 9 luglio. In merito, segnala che il dibattito fin qui svolto si è incentrato sull'esatta quantificazione dell'onere economico: in tal senso, la Commissione competente ha richiesto al Governo di indicare il numero esatto di docenti e ITP coinvolti, supponendo che la circostanza che alcuni di essi siano rientrati in servizio o collocati in quiescenza possa modificare le quantificazioni a suo tempo indicate. In particolare, evidenzia che, nel corso della seduta del 2 luglio 2013, il sottosegretario Toccafondi ha fornito i chiarimenti richiesti, precisando anzitutto che non vi sono mutamenti rispetto all'onere economico valutato in occasione dell'approvazione del decreto-legge n. 95, quando fu stimato che la questione investisse circa 3.565 docenti permanentemente inidonei, 800 docenti temporaneamente inidonei e 900 docenti titolari delle classi di concorso C999 e C555, con risparmi di spesa pari a euro 114,31 milioni per il 2013, 110,09 milioni per il 2014, 105,86 milioni per il 2015, 101.63 milioni per il 2016 e 97,41 milioni a decorrere dal 2017. Segnala, peraltro, che la discrasia tra queste quantificazioni e quelle indicate dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, in sede di audizione programmatica presso le Commissioni riunite delle due Camere (circa 93.000.000 di euro a regime), deriva dal fatto che in quella sede sono stati considerati solo i docenti permanentemente inidonei e non quelli temporaneamente inidonei e i titolari delle classi di concorso C999 e C555. Ricorda, infine, che sussistono ad oggi problemi di copertura, derivanti dalla mancata attuazione della disposizione che oggi si intende abrogare.
Fermo restando, pertanto, il vivo interesse con cui il Governo seguirà, in un'ottica di proficua dialettica istituzionale, l’iterdei suddetti progetti di legge, dichiara altresì la disponibilità, in riferimento alle risoluzioni in discussione, ad una riformulazione del dispositivo degli atti di indirizzo, nel senso che il Governo si impegni, attraverso un confronto con le parti coinvolte, ad adottare tutte le iniziative, anche di carattere normativo, volte ad individuare le migliori soluzioni per l'utilizzo e la valorizzazione del personale docente dichiarato inidoneo e degli insegnanti tecnico pratici, che assicurino anche piena e corretta funzionalità del servizio scolastico.
Fatto rilevare che nella presente legislatura sono stati presentati al Senato due disegni di legge, con i quali si dispone la soppressione dei commi 14, 15 e 16 dell'articolo 14 del decreto legge n. 95 del 2012, ricorda che la medesima disposizione prevede che i docenti dichiarati temporaneamente inidonei alla propria funzione per motivi di salute, ma idonei ad altri compiti, pur non transitando nei ruoli ATA, sono utilizzati su posti di assistente amministrativo o tecnico, nella stessa scuola o comunque nella provincia di appartenenza; i suddetti atti, che differiscono solo riguardo al meccanismo di copertura finanziaria, sono stati esaminati in sede referente dalla 7o Commissione permanente del Senato, da ultimo, lo scorso 9 luglio. In merito, segnala che il dibattito fin qui svolto si è incentrato sull'esatta quantificazione dell'onere economico: in tal senso, la Commissione competente ha richiesto al Governo di indicare il numero esatto di docenti e ITP coinvolti, supponendo che la circostanza che alcuni di essi siano rientrati in servizio o collocati in quiescenza possa modificare le quantificazioni a suo tempo indicate. In particolare, evidenzia che, nel corso della seduta del 2 luglio 2013, il sottosegretario Toccafondi ha fornito i chiarimenti richiesti, precisando anzitutto che non vi sono mutamenti rispetto all'onere economico valutato in occasione dell'approvazione del decreto-legge n. 95, quando fu stimato che la questione investisse circa 3.565 docenti permanentemente inidonei, 800 docenti temporaneamente inidonei e 900 docenti titolari delle classi di concorso C999 e C555, con risparmi di spesa pari a euro 114,31 milioni per il 2013, 110,09 milioni per il 2014, 105,86 milioni per il 2015, 101.63 milioni per il 2016 e 97,41 milioni a decorrere dal 2017. Segnala, peraltro, che la discrasia tra queste quantificazioni e quelle indicate dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, in sede di audizione programmatica presso le Commissioni riunite delle due Camere (circa 93.000.000 di euro a regime), deriva dal fatto che in quella sede sono stati considerati solo i docenti permanentemente inidonei e non quelli temporaneamente inidonei e i titolari delle classi di concorso C999 e C555. Ricorda, infine, che sussistono ad oggi problemi di copertura, derivanti dalla mancata attuazione della disposizione che oggi si intende abrogare.
Fermo restando, pertanto, il vivo interesse con cui il Governo seguirà, in un'ottica di proficua dialettica istituzionale, l’iterdei suddetti progetti di legge, dichiara altresì la disponibilità, in riferimento alle risoluzioni in discussione, ad una riformulazione del dispositivo degli atti di indirizzo, nel senso che il Governo si impegni, attraverso un confronto con le parti coinvolte, ad adottare tutte le iniziative, anche di carattere normativo, volte ad individuare le migliori soluzioni per l'utilizzo e la valorizzazione del personale docente dichiarato inidoneo e degli insegnanti tecnico pratici, che assicurino anche piena e corretta funzionalità del servizio scolastico.
Maria COSCIA (PD), nel rilevare
l'opportunità che i gruppi svolgano i necessari approfondimenti sui dati appena
forniti dal rappresentante del Governo, prospetta l'esigenza di differire la
discussione delle risoluzioni in titolo, anche al fine di individuare una
possibile soluzione condivisa.
Sergio
PIZZOLANTE (PdL), ritenendo necessario valutare con la massima
attenzione le informazioni testé fornite dal rappresentante del Governo,
giudica opportuno aggiornare la discussione, per consentire ai gruppi di
svolgere gli adeguati approfondimenti.
Gianni MELILLA (SEL), ricordato che
sulla problematica in oggetto sono state presentate, sin dal 30 aprile scorso,
proposte di legge anche alla Camera e non solo al Senato, fa notare che occorre
rimediare al più presto ai danni prodotti da una norma ingiusta, che penalizza
arbitrariamente un'intera categoria di lavoratori, determinando una grave
lesione dei diritti acquisiti sul piano previdenziale e sindacale.
Giudica necessario, pertanto, che il Governo metta davvero in campo tutte le iniziative possibili e realizzi il massimo sforzo per risolvere tale questione, anzitutto assicurando il pieno coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle parti sociali, nonché dei rappresentanti delle categorie interessate, e, in secondo luogo, individuando le risorse finanziarie necessarie, senza le quali qualsiasi buon proposito rischia di non produrre alcun effetto concreto.
Giudica necessario, pertanto, che il Governo metta davvero in campo tutte le iniziative possibili e realizzi il massimo sforzo per risolvere tale questione, anzitutto assicurando il pieno coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle parti sociali, nonché dei rappresentanti delle categorie interessate, e, in secondo luogo, individuando le risorse finanziarie necessarie, senza le quali qualsiasi buon proposito rischia di non produrre alcun effetto concreto.
Gianluca VACCA (M5S) fa presente di aver trasmesso in via informale ai rappresentanti dei gruppi
della VII Commissione, al fine di giungere a un testo unificato, una proposta
di riformulazione delle risoluzioni in discussione, che auspica possa
incontrare il consenso anche dei rappresentanti della XI Commissione. Nel
concordare con la richiesta di approfondimenti formulata da diversi deputati,
anche al fine di meglio valutare i dati forniti dal rappresentante del Governo
nella seduta odierna, auspica pertanto che le Commissioni riunite possano
proseguire rapidamente la discussione congiunta delle risoluzioni, in modo da
tornare a convocare le Commissioni stesse in un termine congruo, che non superi
i dieci giorni.
Giorgio AIRAUDO (SEL), nel concordare
sulla proposta di aggiornamento della discussione nei termini appena
prospettati, invita i gruppi a lavorare, nel frattempo, alla stesura di una
proposta di testo unificato delle risoluzioni all'ordine del giorno, che
presentano un contenuto sostanzialmente analogo tra loro, anche al fine di
rafforzare la posizione del Parlamento su tale importante argomento.
Cesare DAMIANO, presidente, preso atto degli orientamenti unanimemente emersi
nel corso del dibattito e auspicato che i gruppi possano lavorare per la
ricerca di un'intesa su punti condivisi, rinvia il seguito della discussione ad
altra seduta, che – previa intesa con il presidente della VII Commissione – si
riserva di fissare per la giornata di giovedì 25 luglio.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle
13.30.
(*)
7-00029 Vacca: Sul transito di talune categorie
di personale docente nei ruoli del personale non docente e del personale ATA.
7-00048 Centemero: Sul transito di talune categorie di personale docente nei ruoli del personale non docente e del personale ATA.
7-00053 Coscia: Sul transito di talune categorie di personale docente nei ruoli del personale non docente e del personale ATA.
7-00054 Airaudo: Sul transito di talune categorie di personale docente nei ruoli del personale non docente e del personale ATA.
7-00048 Centemero: Sul transito di talune categorie di personale docente nei ruoli del personale non docente e del personale ATA.
7-00053 Coscia: Sul transito di talune categorie di personale docente nei ruoli del personale non docente e del personale ATA.
7-00054 Airaudo: Sul transito di talune categorie di personale docente nei ruoli del personale non docente e del personale ATA.
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