mercoledì 14 maggio 2014

A proposito della Circolare 4/2014 della Funzione Pubblica sui pre-pensionamenti

Il Conbs ha scritto la lettera che segue ai sindacati, al Miur e ai politici che si sono occupati dei docenti inidonei.                  
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La Circolare 4/2014 del Dipartimento della Funzione Pubblica avente per oggetto "Piani di razionalizzazione degli assetti organizzativi e riduzione della spesa di personale" si rivolge alle Amministrazioni pubbliche di cui all'Art.1 comma 2 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il quale include gli istituti e scuole di ogni ordine e grado. Tale circolare elenca le cause di soprannumerarietà ed eccedenza del personale e per i casi di dipendenti anziani IMPONE il prepensionamento obbligatorio.

Assistiamo in pratica ad una evoluzione ulteriore delle normative il cui criterio sembrerebbe questo: allo Stato non conviene riconvertire professionalmente un dipendente anziano (mandarlo cioè in mobilità professionale in altro ente o ministero). Troppo impegnativo, in sostanza, il riciclaggio (e parliamo di personale normalmente SANO...); meglio tenerlo a casa e pagargli la pensione (secondo regole pre-Fornero).
Il ragionamento sembra così fondato da spingere l'estensore della Circolare a far slittare in avanti le norme pre-Fornero di ben CINQUE anni (rispetto al limite del 31/12/2011) !
Ma allora è conseguente chiedersi: perché sul personale inidoneo la riconversione professionale dei docenti-anziani è invece considerata CONVENIENTE e remunerativa (in alternativa al pre-pensionamento)?
Infatti per i docenti inidonei prossimi alla pensione (personale "eccedentario" ma non considerato "soprannumerario") si prevede adesso la mobilità verso nuovi e sconosciuti mestieri ...per contenere la spesa...
Per i nostri anziani non solo non è prevista la DISPENSA nella recente L.128/2013, ma addirittura l'acceso alle norme pre-Fornero viene negato ai "quota 96" nati nel 1952, estromessi dai diritti durante il loro ultimo anno di servizio necessario al pensionamento.
Eppure gli inidonei, essendo docenti, non si riciclano agevolmente in ambito impiegatizio.
Eppure gli inidonei sono "per definizione" gravati da problemi di salute.
Loro dovrebbero andare in mobilità da malati-anziani quando invece negli altri comparti della P.A. si attua una forzoso pensionamento "d'ufficio" con regole pre-Fornero  ai nati negli anni 1952, '53, '54, '55, '56 (anche se in forze e disponibili a proseguire l'attività lavorativa).

C'è qualche contraddizione in questo legiferare... ?
Se i nostri "Decisori" volessero accordare ai docenti inidonei diritti simili agli altri comparti della P.A. vedremmo sanata una profonda ingiustizia e in più se ne sfoltirebbe ulteriormente il numero, che ora si aggira sulle 2500-3000 unità, riducendo di molto il contingente (e i relativi contenziosi) di chi, per motivi di salute, non può più insegnare.
Per esempio sarebbe semplice riconoscere valida quella "DISPENSA" (senza visita) prevista dalle normative recentissime e non esplicitamente abrogate.

I docenti aderenti al
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici



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