mercoledì 9 marzo 2016

BIBLIOTECARIA

Meno si leggono libri, più c'è bisogno di bibliotecarie. Donne, se possibile, perché questa è senza dubbio competenza da sacerdotesse. Uomini appassionati di libri, che amano catalogare e custodire e suggerire? Possono pur sempre far da aiutanti alle bibliotecarie, se queste lo consentono.
La lettura è un culto che si apprende da piccoli, si affina da giovani, si perfeziona da adulti. I convertiti? Quelli che gli unici libri in casa sono i testi scolastici, in gran parte intonsi, e l'elenco telefonico, ma all'improvviso sono solleticati da uno strano fuoco misterioso? Sono pochi e solo una bibliotecaria può capirli, quando entrano indugiando in biblioteca, si guardano attorno, afferrano un libro con cauto imbarazzo. Solo lei può sorridere e iniziarli al culto, cominciando da letture semplici e brevi ma capaci di dare una fatale dipendenza. Con tutti gli altri, i bambini golosi di fiabe e avventure e gli ex bambini golosi e basta, la bibliotecaria fa scattare la complicità, fatta di rapidi sguardi e brevi frasi. Più un libro è stato letto, più è prezioso. Le bibliotecarie più brave, però, fanno in modo che tutti i libri abbiano avuto almeno un lettore che li ha amati. Affinché tutti possano riposare sazi e felici sugli scaffali, senza affanni, lucidi e disponibili. Libri e lettori di libri si assomigliano.

Elogi - Avvenire.it
A cura di Umberto Folena
08/03/2016

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.